Nella sua ideazione e organizzazione, l’antiquario aretino Ivan Bruschi, si ispirò ai celebri mercati all’aperto di Portobello a Londra e al Mercato delle Pulci di Parigi.
Confortato dal crescente successo della Fiera Antiquaria negli anni a venire, Bruschi promosse anche una serie di eventi che richiamarono l’attenzione del pubblico italiano e internazionale, consolidando il mercato di Arezzo come il primo in Italia.
Passo dopo passo, grazie all’instancabile entusiasmo e alle frequentazioni internazionali del suo fondatore, la Fiera rese celebre la sua città, visitata da personalità illustri della grande politica, delle istituzioni, del mondo dello spettacolo e della cultura. L’antiquariato si avviava così a divenire una componente non effimera delle attività economiche di Arezzo e portò linfa vitale negli antichi fondaci del centro storico, che si riaprirono alle botteghe, agli artigiani e al progressivo rifiorire delle attività.
L’eredità della Fiera Antiquaria lasciata da Ivan Bruschi è stata accolta dal Comune di Arezzo, che porta avanti investendo energie e risorse la manifestazione regina della città.